Tuo, Simon (Love Simon) è la vera storia di un gay medio, ecco perché - + recensione film senza spoiler... leggete qui.





Sto scrivendo questa recensione proprio mentre ascolto la musica dei titoli di coda di questo film, perciò è tutto molto fresco nella mia mente. Le impressioni per questa pellicola? Adorabile e non pretenzosa. Ho trovato molta naturalezza nel raccontare ciò che può passare un ragazzo gay nella sua adolescenza e nel momento più importante della sua vita come il coming out. Perchè Simon sono io, sei tu, gli altri che all'inizio si nascondono e hanno paura. Molto spesso non si vuole uscire allo scoperto non solo per paura ma anche perchè non ci si sente pronti, come è successo a Simon e.. anche a me. Io non sono un gay effeminato, (non c'è niente di male ad esserlo) sono un vero casino ma la gente doveva e deve tuttoggi farsi i cazzi miei e indagare sulla mia vita sessuale e molto spesso è stata messa in piazza da estranei mettendomi a disagio. Perché è questo il vero problema, ognuno deve dire le cose quando se lo sente e non perché viene costretto da situazioni create da altri. Simon fa capire che il venire allo scoperto quando non si è preparati non solo è ingiusto ma è anche una sconfitta. Credete davvero che dopo una vita di menzogne per fingere chi sei anche con la tua migliore amica, sia davvero liberatorio dire la verità? No, lo è i giorni dopo.  All'inizio ti senti sconfitto, distruggi una realtà mentale che gli altri hanno su di te. Proprio come Simon, in quel momento in cui hai bisogno ti senti solo, anche se gli altri ti accettano e se ne fregano.
Parliamo un pò del film: la sceneggiatura è ben costruita, i dialoghi mai scontati e personaggi secondari e terziari ben definiti. La musica è ok, strizza l'occhio alla musica anni 70,80 e a sprazzi 90 e 2010. Mi è piaciuto molto l'aspetto fresco della fotografia con dei bei colori e ambientazioni molto pulite. La pecca è il finale, dopo tutto il realismo del film si cade proprio in un bel sogno. Ma così non è. Consiglio a tutti voi di guardarlo perché per la prima volta Simon rispecchia quella categoria di gay che non dà nell'occhio e si sente solo chiamarsi con il proprio nome senza etichette. Mi è piaciuto.
VOTO 7.


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