Rispondo a "Il giornale" e "libero" riguardo al Roma pride . Mò mi incazzo.

Quando ho aperto questo blog non sapevo come si sarebbe direzionata la mia vena da scrittore. Pensavo di parlare solo di telefilm, uomini, film. Insomma un blog leggero. Più vado avanti però e più mi rendo conto che io sono una voce. Certo, ancora non importante come altri blog gay che parlano solo di frivolezze, ma sono una voce e qualcuno può sentirmi. Perciò sono rimasto basito da quanto letto in trafiletti in prima pagina dedicati al Roma pride. Partiamo dal presupposto che non sono un amante del pride in termini politici, perché sono dell'idea che a volte il trash può essere visto solo male da chi non comprende il nostro mondo. Proprio per questo ecco che spuntano fuori questi articoletti da quattro soldi con dei titoli aberranti. Partiamo dal più grave:
Sempre siano lodati i ricchioni...
e qui miei cari...

Mio caro Libero, pseudo giornale dei miei stivali. La parola ricchione non è giustificabile, non mi importa se i tuoi lettori sono favorevoli all'uso di una parola così, per me è una cosa inammissibile. 
Primo: perché siamo nel 2018 e certi termini e chiusure mentali non sono più tollerabili.
Secondo: perché voi non sapete come ci si sente ad essere chiamati ricchioni con termini di disprezzo, disgusto da chi si crede "normale" senza sapere davvero che cosa significhi. Ricchione miei cari stronzi di Libero è una parola che viene usata da quei bulli che demonizzano la fragilità degli individui e come già successo in passato li portano al suicidio. E voi con molta naturalezza pubblicate un titolo così. Siete dei geni, non c'è che dire. Non posso che rimanere offeso, io e la mia categoria. Noi non siamo vittimisti, solo dovete smetterla di attaccarci perché ricordo che non siamo così in pochi come credete. Dietro voi "etero" si nascondono più sfrante di quanto immaginate.
Terzo: se non reputate la parola ricchione un'offesa è perché siete molto chiusi di mente e anche perché non esiste una parola che offenda gli eterosessuali. Nessuna vi chiama in modi sgradevoli o vi ferma in mezzo alla strada senza motivo insultandovi o picchiandovi. Un soprannome etero ve lo dò io, adesso, che per me siete solo esseri che portano avanti la razza umana involuta, degli SPERMINATORI.

e adesso tocca a il giornale.




"poveri gay e poveri partigiani"

Ricordo che la manifestazione di Roma pride ha accolto ben 500mila persone, numeri incredibili a differenza di quello che si dice (che stia scemando l'interesse quando non è vero). Parlare poi di partigiani oggi è una cosa che mi fa ridere visto il tipo di governo italiano che abbiamo. Molte persone si convincono di principi politici senza sapere che movimenti siano stati in quei tempi e se questi individui fossero nati in quel lasso temporale magari non sarebbero così partigiani. Ricordo al povero giornale che trai personaggi chiave per creare uno dei mezzi come il computer
con cui è facilitata l'impaginazione di stampa, la ricerca multimediale e foto, creazione di sito internet ed edizione ebook, c'è stato un gay. Come l'aritmetica deriva da Aristotele che definiva il vero amore quello tra due uomini, l'arte su cui campa l'Italia intera è sempre stata creata da molti gay, (la cappella sistina, il Davide e i monumenti di mezzo paese sono loro creazioni),  la scrittura classica. Quindi a chiunque sia partigiano prego di tener fede ai suoi ideali e se contro i gay di smettere di usare i computer, vedere opere d'arte, leggere capolavori classici e di non rompere i coglioni.
Prego anche a Il Giornale di ritornare a scrivere con la stampa classica perché quell'omosessuale di Alan Turing che creò uno dei primi computer rivoluzionando il mondo è morto suicida poiché considerato anormale da gente come voi, POVERI trogloditi.

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